BIOGRAFIA

“Mio nonno era muratore, mio padre falegname, io faccio l’architetto e progetto case, spesso in legno. Sembra semplice no!?!” Nato nel novembre dell’88, il mio amore per il disegno inizia presto: già in prima elementare la maestra disse a mia madre: “Signora, suo figlio è un bravo bambino, ma a disegnare non ci siamo proprio. Magari si troverà un futuro avvocato, o un bravo medico in casa!”. Ma di codici penali ed anatomia mi importava poco, e quindi anno dopo anno, matita consumata dopo matita consumata, la passione cresce; la coltivo all’Istituto Tecnico prima, fino ad approdare all’ultimo tassello della mia istruzione: lo IUAV di Venezia.  La laurea arriva nel 2013, dopo numerosi estati trascorse in studi di architettura ed aziende del territorio. Un bel modo per mettere in pratica tutti quei bei libri pieni zeppi di nozioni teoriche. Forse un giorno scriverò un romanzo su tutto quello che mi è successo dopo la tesi ma, per ora non mi sembra il caso.  Molti ancora oggi mi chiedono cosa sia per me l’architettura. Cosa significa progettare? Immaginate di poter camminare sopra una vostra idea, letteralmente. Vedere un bambino giocare su qualcosa che hai disegnato; così rispondo io. Ma per descrivere l’emozione che provo, non ci sono parole (o comunque, ancora non le ho trovate). Essere architetto oggi: cos’è cambiato? Siamo diventati dei manager, sacrificando un po’ la parte creativa, l’inventiva, l’originalità. Imparare l’arte del problem solving, approfondire il project management, tutte risorse indispensabili per ogni buon professionista… eppure quello che continua ad affascinarmi ogni giorno, e che mi fa sentire ancora un bambino con la matita in mano davanti a un foglio bianco, è proprio il disegno. E l’arte della costruzione"